Per lei si sciopera e si manifesta: è la sostenibilità, che finalmente è entrata a far parte della quotidianità di buona parte degli italiani. Era il 1992, dopo il Summit della Terra di Rio de Janeiro, quando si cominciò a parlare di sostenibilità. In pochi sapevano cosa fosse, ancor meno le davano importanza, i pochi che ci provavano erano considerati alternativi. Oggi, quasi trent’anni dopo, la sostenibilità è finalmente popolare.
Secondo l’Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile, nel nostro Paese (dati del 2019) la sostenibilità interessa al 67% della popolazione, pari a 34 milioni di italiani, soprattutto donne e ragazze. Per il 91% degli italiani il rispetto delle generazioni future è il motivo principale delle scelte sostenibili e il 92% della popolazione effettua la raccolta differenziata: l’Italia registra la più alta percentuale in Europa di recupero e di riciclo di rifiuti urbani e industriali. Un bel primato per il nostro Belpaese!
I cittadini chiedono alberi ed aree verdi, la rinascita delle periferie, il potenziamento dei mezzi pubblici, l’installazione di colonnine per la ricarica delle auto elettriche. I consumatori pretendono inoltre attenzione alla sostenibilità sociale e ambientale anche dalle aziende, tanto che il 71% degli intervistati sceglierebbe investimenti sostenibili anche se avessero rendimento inferiore rispetto a quelli tradizionali. E anche all’interno delle proprie case, la maggioranza degli italiani, il 77% utilizza elettrodomestici a basso consumo e lampadine a Led. Il 47% della popolazione opterebbe per l’energia rinnovabile anche se il prezzo della fornitura fosse più alto.
Insomma, la sostenibilità è finalmente popolare e si fa spazio in ogni settore, trasformandosi da optional a valore aggiunto. Il momento storico che in tanti stavano aspettando, è forse finalmente arrivato. Una spinta che viene dal basso, una possibilità reale di cambiamento: perchè ormai i tempi stringono.