IPOCAUSTO – Il primo riscaldamento a pavimento. Il riscaldamento a pavimento sta diventando sempre più popolare tra i proprietari di casa, offre la possibilità di camminare a piedi nudi in tutta comodità, indipendentemente dal clima fuori. Inoltre dona un tocco di lusso all’abitazione, fornendo una tipologia di riscaldamento davvero efficiente.
Il sistema a ipocausto, già noto ai greci, era una forma di “riscaldamento indiretto” (il termine latino hypocaustum deriva dal greco hypokauston ossia “riscaldare dal basso”) che consisteva nel convogliamento dell’aria calda generata da un forno alimentato a legna (praefurnium), in intercapedini ricavate nel pavimento o nelle pareti. I praefurnium venivano costantemente alimentati e regolati dagli schiavi.
Il combustibile più utilizzato era la legna, ma si utilizzavano anche carbone vegetale o fascine. La bocca di questi forni era dotata di una porta metallica o di lastre in pietra refrattaria per la regolazione dell’aria in entrata nel focolare. I fumi di combustione attraversavano un cunicolo che li portava ad attraversare l’ipocausto adiacente nel quale cedevano il calore al pavimento sovrastante.
Le disposizioni per la costruzione degli ipocausti termali sono state ideate da Vitruvio e comprendono tre strati:
Il sottopavimento di tegole sequipedali legate da malta doveva essere inclinato verso la sorgente del calore per permettere lo scolo dell’acqua di condensazione e favorire il tiraggio e la diffusione del calore verso l’alto.
I pilastrini di sostegno del pavimento (pilae) erano costruiti con mattoni sovrapposti e dovevano raggiungere un’altezza di due piedi (circa 60 cm). La malta legante i mattoni doveva essere refrattaria e doveva essere costituita da una miscela di argilla e crine. Al di sopra delle pilae si posava il pavimento vero e proprio del locale (suspensurae) costituito da un primo strato di mattoni grandi e spessi sui quali veniva steso uno secondo strato di malta cementizia e cocciopesto.
Il terzo e ultimo strato era il rivestimento di finitura costituito da lastre di marmo o mosaico.
Si otteneva così un “solaio” di 30/40 cm in cui il calore si diffondeva uniformemente e garantiva il mantenimento della temperatura per un buon periodo di tempo anche a forno spento. Inoltre, con questo sistema, i prodotti della combustione erano tenuti totalmente separati dai locali asserviti.
Come già accennato non furono i romani a inventare il riscaldamento indiretto mediante il sistema a ipocausto, tuttavia vanno riconosciuti alla Roma imperiale la sua evoluzione e il suo perfezionamento che anticipò il concetto di riscaldamento radiante nelle nostre abitazioni odierne.