Bonus prima casa
Il bonus prima casa è la più classica delle agevolazioni per chi compra un appartamento da adibire ad abitazione o lo riceve in donazione o in successione ereditaria.
Negli scambi tra privati, l’imposta di registro passa al 4% anziché al 9% (che si applica sul valore catastale del bene e non su quello di mercato, secondo il criterio del cosiddetto «prezzo valore»). L’imposta ipotecaria e catastale sono in misura fissa pari a 50 euro ciascuno.
Per chi invece acquista da impresa, l’Iva è al 4% anziché al 10% (o al 22% se si tratta di immobile di lusso).
Per ottenere questo enorme sconto (che può portare a risparmiare diverse migliaia di euro) è necessario innanzitutto non possedere, neanche per quote, altri immobili situati nel Comune ove si acquista la casa. Inoltre, chi è proprietario di un immobile in precedenza acquistato con lo stesso bonus prima casa (ovunque esso si trovi sul territorio italiano) dovrà cederlo entro un anno dal nuovo acquisto. L’immobile da acquistare non deve essere accatastato nelle categorie A/1, A/8 o A/9. Bisogna poi trasferire la propria residenza in un indirizzo qualsiasi del Comune ove si trova l’immobile da acquistare entro 18 mesi dal rogito.
Esenzione Imu
Per non pagare l’Imu sulla prima casa è necessario che questa sia residenza e luogo di dimora abituale sia del contribuente che del suo nucleo familiare. Il che significa che non basta fare la variazione di residenza nei registri dell’anagrafe comunale ma bisogna anche viverci abitualmente.
Detrazioni fiscali sui lavori di ristrutturazione
I lavori sulle singole unità immobiliari per i quali spetta l’agevolazione fiscale sono i seguenti: manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia.
Gli interventi devono essere effettuati su immobili residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali e sulle loro pertinenze.
Sono considerati interventi di manutenzione straordinaria le opere e le modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici e per realizzare ed integrare i servizi igienico/sanitari e tecnologici, sempre che non vadano a modificare la volumetria complessiva degli edifici e non comportino mutamenti delle destinazioni d’uso. Ecco alcuni esempi:
– installazione di ascensori e scale di sicurezza;
– realizzazione e miglioramento dei servizi igienici;
– sostituzione di infissi esterni e serramenti o persiane con serrande e con modifica di materiale o tipologia di infisso;
– rifacimento di scale e rampe;
– interventi finalizzati al risparmio energetico;
– recinzione dell’area privata;
– costruzione di scale interne.
Rientrano invece nel restauro e nel risanamento conservativo gli interventi finalizzati a conservare l’immobile e assicurarne la funzionalità per mezzo di un insieme di opere che, rispettandone gli elementi tipologici, formali e strutturali, ne consentono destinazioni d’uso con esso compatibili.
Tra gli interventi di ristrutturazione edilizia sono compresi quelli rivolti a trasformare un fabbricato mediante un insieme di opere che possono portare a un fabbricato del tutto o in parte diverso dal precedente. Ecco alcuni esempi:
demolizione e ricostruzione con la stessa volumetria dell’immobile preesistente;
modifica della facciata;
realizzazione di una mansarda o di un balcone;
trasformazione della soffitta in mansarda o del balcone in veranda;
apertura di nuove porte e finestre;
costruzione dei servizi igienici in ampliamento delle superfici e dei volumi esistenti.
Bonus per acquisto di unità immobiliare ristrutturata
Si tratta dell’acquisto di un’unità immobiliare di qualsiasi tipo facente parte di un edificio interamente fatto oggetto di interventi di recupero (restauro, risanamento conservativo, ristrutturazione).
Per i lavori eseguiti entro il 31 dicembre 2024 la detrazione (da ripartire in dieci anni) è al 50% del 25% del prezzo di acquisto con un limite di spesa di 96mila euro. L’acquisto deve avvenire entro 18 mesi dal termine dei lavori, da effettuare comunque entro il 31 dicembre 2024.
Per i lavori successivi la detrazione è al 36% del 25% del prezzo di acquisto con un limite di spesa di 48mila.
In alternativa alla detrazione c’è la possibilità di avere lo sconto in fattura o la cessione del credito. Il bonus compete al proprietario, al nudo proprietario, all’usufruttuario o al titolare di altro diritto reale. Deriva dall’esecuzione di interventi di restauro e di risanamento conservativo o di ristrutturazione edilizia da parte di impresa di costruzione o ristrutturazione immobiliare (lavori che devono riguardare l’intero fabbricato).
Non c’è obbligo di pagamento con bonifico.Se il prezzo è pagato prima dell’ultimazione, la detrazione è possibile solo dall’anno di ultimazione in avanti.
Bonus per acquisto o costruzione di box auto
È il beneficio che compete a chi compra o costruisce un box (o un posto auto) rendendolo pertinente a un’unità immobiliare a destinazione abitativa. Il vincolo pertinenziale con l’abitazione deve risultare dal rogito o da atto di data certa anteriore alla dichiarazione.
Per i lavori fatti entro il 31 dicembre 2024 la detrazione è del 50% dei costi di realizzazione certificati dall’impresa costruttrice con una spesa agevolabile fino a 96mila euro. Per quelli successivi la detrazione è del 36% anziché del 50% con un tetto di spesa di 48mila euro. La detrazione viene ripartita in dieci anni.